Per la nostra rubrica del venerdì, “il libro della settimana”, oggi presento un romanzo che ben sia adatta ad essere letto in vacanza, però, non è un libro leggero:
I custodi del libro di Geraldine Brooks
Il romanzo trae spunto dalla vera storia dell’Haggadah di Sarajevo, un preziosissimo manoscritto datato intorno al 1350.
L’Haggadah è il libro che viene letto durante la cena della Pasqua ebraica. In particolare, l’Haggadah di Sarajevo è uno dei primi manoscritti ebraici decorati con le tipiche miniature che si ritrovano nei manoscritti medievali della tradizione cristiana.
Il suo valore è ovviamente inestimabile, da un punto di vista artistico e religioso, ma anche da un punto di vista politico; il libro, per ben due volte, è stato salvato dalla distruzione da due “custodi” di religione islamica.
La prima volta fu strappato al pericolo durante la seconda guerra mondiale, da uno studioso di islamistica. Il bibliotecario riuscì a sottrarlo dalla distruzione nazista, nascondendolo in una piccola moschea di montagna.
Più recentemente, durante la guerra di Bosnia ed Erzegovina (1992 – 1995) il libro è stato salvato dai bombardamenti di Sarajevo da un bibliotecario musulmano che lo nascose nel caveau di una banca.
Attualmente, questo prezioso manoscritto, è conservato presso il Museo Nazionale della Bosnia ed Erzegovina a Sarajevo.
Il romanzo, I custodi del libro, prende l’avvio nella primavera del 1996 quando Hanna Heath, una restauratrice australiana di libri antichi, è chiamata a verificare le condizioni della famosa e preziosa Haggadah di Sarajevo, dopo il salvataggio dal bombardamento di Sarajevo.
Durante il restauro Hanna Heath rinviene diversi indizi, nascosti tra le pagine e nella rilegatura del libro; ci sono alcune macchie di vino e di sangue, un’ala di farfalla e i segni di fermagli che evidentemente sono stati rimossi.
Seguendo questi indizi, l’autrice ripercorre diverse epoche storiche, dall’inquisizione al nazismo, dal periodo della cosiddetta Convivencia (1400 circa), quando in Spagna convivano tranquillamente ebrei, cristiani e mussulmani, fino alla guerra di Bosnia ed Erzegovina.
In tutte questi periodi storici le vicissitudini del libro s’intrecciano con i momenti più cupi dell’umanità ed in particolare per il popolo ebraico.
Lo stile della scrittura è molto scorrevole e coinvolgente, la costruzione narrativa è davvero originale. L’autrice riesce a gestire i salti temporali con grande maestria facendo rivivere al lettore le emozioni, i drammi e le speranze che hanno caratterizzato ciascuna epoca.
Ciò che ho apprezzato meno sono i riferimenti alle vicende personali della protagonista che francamente non mi sembra diano alcun valore aggiunto; questo, però, è un particolare del tutto trascurabile. Sicuramente è uno dei libri che consiglio da leggere in vacanza.
Con questo post partecipo al venerdì del libro di homemademamma.
Moooolto interessante! Ne prendo nota!
Poi, se hai voglia, fammi sapere che ne pensi.
Ciao
Flavia
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